Ho già avuto modo in passato di dichiarare la mia passione per Dr. House. Non so se questo mi renda parte della moltitudine vociante dei fan ebeti, però ci tengo a precisare che io lo seguivo fin da quando andava in onda in tredicesima serata solo nei giorni dispari e di plenilunio (il che, praticamente, ne faceva un fatto esoterico).
Io e la coinquilina, per essere precisi.
Quando gente il cui QI avrei valutato prossimo a quello di una zanzara (per difetto) ha iniziato a dichiararsi entusiasta della serie sono rimasta molto perplessa. Poi ho capito che loro, in effetti, non capivano e mi sono rassicurata. E se credete che questo sia un ragionamento contorto non avete mai incontrato un freudiano.
Al momento sto vedendo le puntate non ancora uscite in Italia. Me le sono procurate più o meno nel modo in cui non ruberei una borsetta, un film o una macchina. (Tra l’altro in questo modo ho scoperto che è Voldemort a procurare il Vicodin a House, dimostrazione che nell’universo c’è un senso).
Ultimamente sono un po’ seccata per il fatto che su Rai Due stanno ripassando per la cinquecentesima volta le vecchie puntate di NCIS, che ormai conosco a memoria. Visto che, obbiettivamente, non si tratta del telefilm del secolo. la cosa è anche un po’ seccante.
Ho poi visto per tipo tre volte di seguito degli spezzoni di Amici, che in effetti fa rabbrividire e però ti dà una sorta di perversa soddisfazione. Ma comunque è finito. Non so chi ha vinto, ma spero non Federico che è presuntuoso.
Tutto questo tanto per chiarire che guardo la tele e, se proprio vi interessa, ci bevo anche la birra davanti con le zampe sul tavolino. No, perché rileggendo gli ultimi post sembro davvero troppo intellettuale e questo, vivendo nel mondo odierno non è una bella cosa.
E ora che vi ho convinti convenientemente me ne torno al mio svago preferito: tradurre Schopenhauer in greco antico. Parerga e Paralipomeni.

Informazioni su Susanna Raule

Susanna Raule, psicologa e psicoterapeuta, è nata alla Spezia nel 1981. Ha lavorato come traduttrice e sceneggiatrice per vari editori. Nel 2005 vince il Lucca Project Contest con il suo fumetto "Ford Ravenstock – specialista in suicidi", con i disegni di Armando Rossi, in seguito finalista al Premio Micheluzzi (Napoli Comicon). Nel 2010 è tra i finalisti del premio IoScrittore promosso dal gruppo editoriale Mauri Spagnol con "L’ombra del commissario Sensi", che esce per Salani, con cui pubblica anche "Satanisti perbene" e "L’architettura segreta del mondo". In seguito esce una prima edizione de "Il Club dei Cantanti Morti", il graphic novel "Inferno", "I ricordi degli specchi" e l’antologia di racconti a tiratura limitata "Perduti Sensi". "Il club dei cantanti morti" nel 2019 diventa il primo volume di una trilogia crime-sovrannaturale per Fanucci. Nel 2020 viene ripubblicato un primo volume di "Ford Ravenstock" per Doulble Shot. Su Wattpad è disponibile gratuitamente il suo romanzo "La signora Holmes". "L’ombra del commissario Sensi" è stato selezionato dal Sole 24 Ore nella collezione dei migliori gialli italiani. Scrive per le testate Esquire, Harper’s Bazaar e Wired. È tra le fondatrici del collettivo per la parità di genere nel fumetto Moleste (www.moleste.org). Il suo sito è www.susannaraule.com

Una risposta »

  1. utente anonimo ha detto:

    ci tengo a precisare che io lo seguivo fin da quando andava in onda in tredicesima serata solo nei giorni dispari e di plenilunio

    Per dire: sono una fine intenditrice e guiaro cose e vedo robe che faranno tendenza… wow!

    Post mancante di un particolare poco edificante: cos’altro guardi DOPO house il venerdì sera?

    Arm

  2. sraule ha detto:

    sì, ne guiaro abitualmente.

    in ogni caso lo sai che non mi vergogno a dire che guardo grey’s anatomy. al momento sono presissima: chi si scoperà “involontariamente” derek? mi sono solo dimenticata di citarlo. non credo che sia meno edificante che guardare amici, anche se non sono sicura.

    ops. dimenticavo che amici lo guardi anche te. e anche commentando le esibizioni.

  3. mrharrison ha detto:

    amici non riesco proprio a guardarlo. grey’s anatomy quando capita, senza esserne un fan. ah, su mad magazine di dicembre c’è una fantastica parodia di grey’s anatomy. e mi incazzo come una bestia quando qualcuno fa la parodia di house, che secondo me è intoccabile.
    capisco abbassare il tono, ma amici proprio no… (parlo io che guardo e riguardo i vecchi telefilm di batman)

  4. utente anonimo ha detto:

    Uh, ma non sono un fine intenditore, io.

    ops. dimenticavo che amici lo guardi anche te. e anche commentando le esibizioni..

    si, ma intanto che lo guardo ho un’espressione corrucciata.

    arm

  5. sraule ha detto:

    la verità è che quando si tratta di programmi tv siamo tutti disgustosi. la coinquilina non si perdeva una puntata di “bisturi”.

  6. kush13 ha detto:

    quando faranno finalmente un reality in cui giovani unti di gel e ragazzine precocemente sviluppate, invece di pretendere di saper ballare/cantare/recitare, semplicemente si prendono a robuste bastonate? “nemici” di maria de filippi, con la testa della maria infilzata sulla picca al centro dell’arena

  7. utente anonimo ha detto:

    testa di maria a parte mi sembra che l’ultima edizione fosse più o meno così.

    sraule

  8. utente anonimo ha detto:

    sembra carino, però nell’arena la testa della maria dovrebbe essere al solito posto, cioè sul collo

  9. brullonulla ha detto:

    grey’s anatomy l’ho visto ieri sera per la prima volta. sarò banale, ma non mi capacitavo di stare guardando un telefilm tanto idiota. però scorre leggero come un bicchierino d’acqua, il che è ok.

    dopo ho visto anche per la prima volta “nip and tuck”, che invece è talmente fuori dal mondo da essere quasi divertente.

    la parodia di house è altalenante, ma alcune puntate sono favolose (cameron: “il paziente è stato investito da un auto” house:”hm, banale! e invece no, è un VAIRUS!”)

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