Voi che guardate il mmagico mmondo dei fumetti dall’esterno non potete rendervi conto. Assistete alla presentazione di un volume e vedete lo sceneggiatore e il disegnatore che si lusingano, si complimentano…. “ah, è tutto merito delle sue eccezionali matite!” …”no, senza la sua visione immaginifica non saremmo qua!”… “non dimentichiamo il nostro magnifico colorista!” (che non c’è – è a casa con l’esaurimento nervoso – era l’anello debole della catena)…
E voi, poveri innocenti, credete a questa mistificazione. Immaginate che i lavori si siano svolti punteggiati dai profondi scambi intellettuali tra lo sceneggiatore e il disegnatore, in magnifica armonia, in feconda concordia, improntati al massimo rispetto e collaborazione…
Be’, no.
I lavori si sono svolti punteggiati di improvvisi scoppi d’ira contro un monitor di computer, tra telefonate minatorie e insulti, in un clima gretto e belligerante.
Ora lo sapete.
Perché questo? vi chiederete. Perché due professionisti possono giungere a questi punti?
La risposta è semplice: è colpa del disegnatore. Sempre.
Ora, fate attenzione. Quasi tutti i disegnatori sono brave persone. Voglio dire: falli anche cattivi e a quest’ora sarebbero tutti in prigione.
Conosco molti disegnatori. Per lo più sono tizi (e tizie) simpatici, alla mano, talvolta persino spiritosi (quando non si tratta del loro lavoro). Insomma, brava gente.
Ho degli ottimi amici, tra i disegnatori. Il mio ragazzo, è un disegnatore.
Quindi, molto bene… Cari disegnatori, cari amici, cari amanti… sì, sto parlando proprio di voi. Non sto parlando dell’Eccezione, che pure esiste. No, sto parlando di voi.
Voi che rispondete alle e-mail con settimane di ritardo; voi che dite “ok, ho capito” ma non avete capito una mazza; voi che non potete farmi vedere i model sheet dei personaggi perché non soddisfano ancora i vostri alti standard estetici; voi che spedite una tavola ogni venticinque giorni e che per cambiare un minimo dettaglio ce ne mettete altri quaranta; voi che mollate i lavori quando mancano tre tavole; voi che dovete sperimentare; voi che non siete più convinti dello stile, del personaggio, del formato, dell’inchiostrazione, della palette, del pennello, del pennino; voi che vi si è rotto lo scanner; voi che vi si è rotto il computer, proprio in quel momento, proprio a deadline già superata, e tutte le tavole erano lì dentro, perché non le avete mai spedite; voi che ci dovete pensare; voi che vi è arrivato un altro lavoro u.r.g.e.n.t.i.s.s.i.m.o; voi che non leggete le sceneggiature per intero, ma solo le prime tre righe di ogni pagina; voi che non capite quello che c’è scritto nella sceneggiatura (perché non l’avete letta); voi che non leggete il trattamento e poi dite cose tipo “Ah, ma quindi è una storia di fantascienza? Io non faccio fantascienza, le astronavi non mi vengono”; voi che se in sceneggiatura c’è scritto “campo lungo” mi fate un piano americano, perché è “più intimo” (leggi: Meno Sbattimento); voi che ci dovete pensare di nuovo (leggi: Vagliare altri Progetti più Remunerativi e/o Prestigiosi); voi che “no, allora non ho capito, questo cambia tutto” a pagina settanta; voi che non usate la tavoletta grafica “perché è fredda”; voi che usate solo la tavoletta grafica “perché è più comoda”; voi che siete convinti di saper anche colorare; voi che non leggete i soggetti che vi mandano perché non vi piace il tono della mail; voi che poi, quando state facendo il vostro progetto autoprodotto venite a chiedermi un racconto, una storia, quello che vuoi tu, ti prego; voi che vi è sempre venuto il virus intestinale; voi che volete più soldi; voi che i soldi non contano; voi che l’agente vi ha detto; voi che mandate immagini da 200 giga; voi che mandate thubnails e pretendete che vi dia il mio parere; voi che scansionate le matite leggerissime che fate e spedite jpg praticamente bianchi; voi che mettete tutte le ombre a china anche se sapete che le tavole sono per il colore; voi che disegnate i balloon anche se vi hanno detto che ci pensa il letterista; voi che non lasciate lo spazio per i balloon; voi che volete letterare da soli e poi lo fate col Times New Roman; voi che non avevate capito che la gabbia era quella e ora mancano 3 cm in ogni tavola; voi che volete chili di documentazione e poi fate tutti gli sfondi bianchi; voi che la correzione è sbagliata e avevate ragione voi; voi che la correzione è giusta, hai ragione tu, ma non la faccio lo stesso sperando che ti dimentichi; voi che l’arte prima di tutto; voi che i soldi prima di tutto; voi che quando dite “voglio che sia perfetto, non importa quanto tempo ci metterò” io inizio a cercare un altro disegnatore; voi che mi scrivete lunghissime e-mail piene di scuse; voi che installarvi Celtx vi fa troppa fatica; voi che non sapete usare il computer; voi che vi vedo tutto il tempo su Facebook quando dovreste lavorare; voi che non capite che il lavoro che state disegnando viene pagato anche a me e che se non lo disegnate non viene pagato neanche a me; voi che pensate che lo sceneggiatore prenda troppi soldi rispetto a quello che fa; voi che mi mandate tutti i vostri lavori meno il mio; voi che mi spedite le vostre idee per un soggetto per avere un parere ma non le vostre tavole; voi che…
Cari disegnatori, credetemi: se voi non foste amici, amanti, brave persone, io vi avrei già uccisi tutti.
Siete una razza maledetta.
PS. Mi fa notare Medda che lui è stato ancora più carogna. Ve lo consiglio.
ma anche no… 🙂
see. see…
Ti sei svegliata bene…
comunque veramente, ma come fai? Ma veramente tutti gli altri sono così? 😀
Vedete? Sono anche simpatici…
😛
quello che hai scritto è fantastico ^_^
ah-ah, ed è tutto VERO.
Per questo sono diventato autore, per non sentire gli sceneggiatori infierire su di me in questo modo! 🙂
ma tanto, ora sarai in ritardo anche verso te stesso, ci scommetto!
perspicace. Ma confido nelle nottate per recuperare, come al solito! 🙂
Sappi che il disegno per noi è terapeutico, senza saremmo tutti SERIAL KILLER!!!
Muahahahahaha!!! 😀
Ah, però! Lo supponevo…:)
potrei diventarla io, una serial killer. di disegnatori 🙂
Dura la vita. 🙂 Ma anche tu sei davvero perversa. Te ne sei fidanzata anche uno! 🙂 ahahaahh
Ero giovane e ingenua…
Stima profonda… grande Susanna.
CIAO!!!
e tu per me sei fonte di ispirazione: inizierò a fare tutto io, con gli omini a stecco.
Ehi, ma quel disegno è mio!
davvero? pensavo che fosse una clip vagante su google immagini… occhio che è senza watermark.
sì, è roba vecchia (era sul mio blog, ma ora è sparita: http://duedi.blogspot.com/2008/10/il-bravo-disegnatore-le-bon-dessinateur_494.html). L’originale era una gif animata, se la ritrovo te la mando.
intanto ne ho attribuito la paternità!
grazie! e brava per il post, mi riconosco purtroppo in una buona metà delle tue definizioni…
eh, siete tremendi…
dai che alla fine ti piace…pensa che palle un disegnatore che ti consegna tutto in tempo, come vuoi te, con le correzioni giuste e non si lamenta mai…. non avrebbe senso.
Nessun senso.
io, intanto, ringrazio dio ogni giorno per il fatto di non lavorare con TE.
Ti voglio bene anch’io 🙂
E’ brutto trovare tutti i tuoi difetti (anche se non tutti quelli elencati per fortuna) in un unico post…
ora so di non essere un escremento solo io ma di essere parte di un mare di merda ben più ampio XD
ahahahaha, però mi fate morire: tutti qua a fare i contriti… tanto non fregate nessuno! 😀
Complimenti per il post, ha aperto gli occhi anche a me, non faccio sceneggiature, ma operare nel mondo del fumetto estende queste definizioni un po’ su tutti gli altri aspetti: la stessa cosa ovunque. Parafrasando URZ: ora so di aver a che fare con un mare di soggetti… molto più ampio ma tagliati tutti con la stessa forbice.
in effetti… anche gli psicologi tendono a essere così 🙂
forse appena meno cialtroni…
Sottoscrivo tutto, i miei colleghi disegnatori sono in buona parte persone problematiche.
Però, lavorando professionalmente su sceneggiature altrui da 30 anni (trenta!) potrei scrivere una lista delle paranoie e delle manchevolezze dei miei illustri scrittori lungo quattro volte tanto.
E, in molti casi, si tratta di nomi davvero illustri.
Non ho dubbi. Siamo pessimi anche noi. Le cose che dimentichiamo di dire, le pagine che non consegniamo in tempo, i cambiamenti dell’ultimo minuto che chiediamo… voi, però, siete peggio 😀
le cose che elenchi tu sono peccatucci…detto da uno che ogni tanto (ma che non lo si sappia in giro…) qualche fumetto lo scrive pure.
Aspetto l’elenco completo. Anzi, uno di questi giorni farò un mea culpa pubblico 🙂
L’ho ritrovato, eccolo:
è fantastico, posso usarlo?
(è un’opera di fantasia, chiaramente, ma quello tanto ce l’ho già scritto sotto)
Certo che puoi usarlo. E’ un disegnatore, è fatto apposta per essere usato da uno/a sceneggiatore/trice.
touchè.
Ottimo post e mi ci riconosco. Proprio in questi giorni ho qualche “incomprensione con un disegnatore…:-)
Se parliamo di scadenze non rispettate e di scarso impegno siamo d’accordo.
Ma è anche vero che certe “incomprensioni” sono spesso causate da richieste di disegnare cose impossibili da rendere in una sequenza di vignette, soprattutto quando lo sceneggiatore immagina e scrive in modo cinematografico o letterario “dimenticando” che sta lavorando ad una storia a fumetti.
Eh, sì. Se li conosci li eviti, praticamente.
peccato che l’evitarsi non produca nessun creativo confronto di idee (idee? avercene…) fra le due figure professionali.
Il sodalizio fra sceneggiatore e disegnatore è come il matrimonio: pochi picchi passionali, tanta sopportazione, spirito di sacrificio e così si riesce a produrre dei figli che, magari, diventano persone decenti.
Naturalmente supportarsi aiuterebbe.
Ma anche sopportarsi 😀
Sei stata molto dura ma devo dire che c’è della verità in quello che scrivi, anche se ne hai fatto di tutta l’erba un fascio e questo non lo condivido… ci sono anche disegnatori seri e onesti, credimi. La diatriba tra disegnatori e sceneggiatori ci sarà sempre e non spezzo lance in favore ne degli uni ne degli altri, non esite il disegnatore perfetto come non esiste lo sceneggiatore perfetto. Esiste solo il disegnatore o lo sceneggiatore preferito. Credo che purtroppo il grosso male del fumetto, soprattutto quello italiano sia la serialità. Dopo un po’ ammazza ogni entusiasmo e un disegnatore. ma anche uno sceneggiatore, cerca cose nuove, nuovi stimoli. Tutti i lavori artistici e creativi hanno di base un bigogno quotidiano di stimoli nuovi senza i quali la macchina non va. Chi si immette da novizio nel mondo del fumetto è carico, un veterano si scarica dopo 5 minuti se non ci sono altri fattori che sostengono l’entusiasmo. La serialità ti costringe a disegnare storie che non ti piacciono, perché non sono adatte a te (e qui la redazione dovrebbe sapere…) o perché sono sceneggiature poco interessanti, poco stimolanti. Questa parola la ripeto, stimoli. Poi succede che spesso si accettano lavori sperando che “sia la volta buona”, il colpaccio, per poi rivelarsi solenni perdite di tempo e denaro. Ma tentare ne valeva la pena, quindi… Il disegnatore è una bestiaccia sì, è vero, ma, conosco disegnatori bonelliani che sono rimasti fermi anche settimane ad aspettare che arrivassero nuove pagine ( due, tre al massimo…) dallo sceneggiatore che nel frattempo stava lavorando su più serie contemporaneamente. Insomma, lo facciamo tutti. Sicuramente la bilancia dei cialtroni pende di più verso quella dei disegnatori, il perché non lo so, ma so di certo che l’altra parte non è vuota. Si vorrebbe fare sempre tutto quello che ci piace, ma non è possibile. Da qui subentra frustrazione, rabbia, delusione, in un tortuoso groviglio psicologico quotidiano che spesso si riversa in primis e molto più pericolosamente, sulla famiglia. I cialtroman ci sono, per carità, l’elenco potrebbe essere lungo, però basta fargli una “X” sopra e farsi consigliare qualche disegnatore più affidabile, senza per forza ucciderli tutti. Ci sono sceneggiatori con i quali lavorerei sempre, con qualcuno ci sto lavorando tutt’ora ed è un vero piacere, e altri con i quali farei solo a pugni, ma ci sta. Fa parte del mestiere, e visto che questo mestiere lo abbiamo scelto noi e non ce lo ha prescritto il dottore, bisogna saper anche accettare quel che viene ed essere noi abili nel “dialogare” al meglio con la controparte più ostile per riuscire a trovare comunque gli ingredienti giusti per fare di una semplice pasta in bianco una splendida amatriciana.
ehm. c’era dell’ironia, è chiaro.
Se veramente ti sono capitate tutte le cose elencate, allora ti sei imbattuta in una manica di cazzoni: probabilmente disegnatori molto giovani o cialtroni che fanno questo lavoro senza competenza e professionalità (ce ne sono in questo settore come in qualunque altro).
Prova ai piani alti…
purtroppo non erano così giovani. e alcuni erano anche “ai piani alti”, come dici tu. ma si fa per ridere, è chiaro.
se davvero ce l’avessi con loro non avrai scritto questo post.
“avrei”, maledetta tastiera, che poi dicono che sono ignorante! 😀
Ho letto uno sfogo (altrettanto ironico) sul blog di Medda sulle fisime dei disegnatori. Tutte le esilaranti situazioni che elenca sembrano essere vita vissuta dello sceneggiatore nel suo tormentato rapporto con i suoi disegnatori, presuntuosi quanto ignoranti, oltre che pigri ed inaffidabili.
Verrebbe da chiedersi come ha selezionato LUI quei disegnatori, in base a quali criteri.
Probabilmente erano bravi. L’essere cialtroni non lo esclude. Sono cose di cui ti rendi conto solo in un secondo momento. Inoltre, noi sceneggiatori siamo più tolleranti di quel che si dice con la cialtroneria. Quindi, come dire, è anche colpa nostra: li incoraggiamo. 🙂
E’ dura non saper disegnare, vero? ^__^
questa non l’aveva ancora detta nessuno…
Però fa ridere 😛
per rimanere in tema immaginami:
vicolo stretto tra due palazzi e pioggierella leggera ma incessante di Nova York, scena notturna con luce al neon che va e viene ( non conosco il verbo adatto, ! d’altronde io cavernicolo insozzo le caverne con scene di animali stilizzati) ed io con la faccia di Kevin Spacey ( dicono che gli assomigli un pochino) vestito anni ’30 e sigaretta in bocca- tu Susanna giovane stagista presso un’avvocato con un lungo abito nero e un soprabito bordeaux, capelli raccolti che appena uscita dall’ufficio sciogli sotto l’ombrello. Faccio un tiro e sospiro: E’ dura non saper disegnare, pupa!
non so nemmeno volare, ma me ne sono fatta una ragione.
no, davvero… credi che questo argomento abbia senso con una che scrive romanzi?
io amo il fumetto come mezzo espressivo e credo che sia perfetto per alcune storie (paradossalmente, quelle più “serie”, nel mio caso). ma, no, non mi interessa disegnare. se mi fosse interessato, avrei imparato. sono una di quelle con “la bella mano” naturale. non ho mai avuto voglia di mettermi a studiare, mi interessava altro.
(ah – e chiamami di nuovo “pupa” e te ne pentirai amaramente :D)
1- ironizzo e assolutamente sto agli scherzi come te
3- nemmeno io so volare-che paragone è? si vede che sei una scrittrice!
2- non ero io a chiamarti pupa, ma il personaggio ( tra l’altro super originale e non vorrei che poi me lo copiaste!)
ps hai dimenticato che i disegnatori non sanno nemmeno contare! ^__^
eh, ripeto, guarda che scherzo!
l’avevamo capito che scherzavi…se poi tu riuscissi anche a farci capire cosa volevi dirci scherzando non sarebbe male.
scusa, mi sembrava volessi una risposta seria. che poi sono le mie sfavorite.
Mi ci vedo troppo. Sono una persona Malvagia.
Bel post 😉
Razza maledetta e …permalosa 😀 muhahahahahah!!!
…che sarebbe la vita senza i disegnatori?
🙂
davvero: che sarebbe? 😀