Ricordo di aver scritto qualche post leggermente velenoso sui libri fantasy. heroic fantasy, sword & sorcery e epic fantasy nello specifico (c'è una precisa differenza?). 
Poi, sapete com'è, ci sono quelle cose che sono come un lieve prurito. Nel mio caso "quelle cose" solitamente sono un libro che non ho letto. Posso farne a meno, so di che cosa si tratta, ma, insomma, prima o poi devo farlo.
Uno di questi lievi pruriti era Elric.
Fantasy anni '70… ok, immaginavo l'orrore, ma tutti continuavano a parlare di questo personaggio sfaccettato e, insomma, storico, quindi ho pensato di farlo comunque.
Ecco, per gli standard attuali non è che Elric sia poi chissà quanto sfaccettato. E' triste, è albino, è figo, è deboluccio, è cattivo, è buono, non sa neanche lui che cosa vuole, si pone domande sul suo destino… sì, ok. 
Moorcock ha il sense of humor di un sasso, ma le sue storie hanno un ritmo avvincente. Ricordate Sir Seaton Begg? Ok, forse no, è il personaggio di un racconto (bello) di fantascienza di Mookcock. Era solo per dire che avevo un bias positivo, sotto sotto.
Anyway, la vera rivelazione di Elric, per me, non è stata il personaggio, ma il ritmo. Magia. E questo è fantasy? Non ci vogliono vent'anni per far succedere qualcosa, le descrizioni sono allucinantemente pompose, ma stringate, non ci sono cazzo di orchetti e ogni tanto, persino, si tromba.
Ora, dico io, perché i "nuovi" scrittori di fantasy cercano tutti di scimmiottare Tolkien e non prendono spunto dalla magnifica concisione di Moorcock?
Libri da 150 pagine, questo è il futuro, gente! Cioè, è il passato, ma cerchiamo di imparare.
Poi, ovviamente, ci pensa la rete a mandare tutto in vacca:

Non sarebbe più onesto iscriversi a un club fetish?

Informazioni su Susanna Raule

Susanna Raule, psicologa e psicoterapeuta, è nata alla Spezia nel 1981. Ha lavorato come traduttrice e sceneggiatrice per vari editori. Nel 2005 vince il Lucca Project Contest con il suo fumetto "Ford Ravenstock – specialista in suicidi", con i disegni di Armando Rossi, in seguito finalista al Premio Micheluzzi (Napoli Comicon). Nel 2010 è tra i finalisti del premio IoScrittore promosso dal gruppo editoriale Mauri Spagnol con "L’ombra del commissario Sensi", che esce per Salani, con cui pubblica anche "Satanisti perbene" e "L’architettura segreta del mondo". In seguito esce una prima edizione de "Il Club dei Cantanti Morti", il graphic novel "Inferno", "I ricordi degli specchi" e l’antologia di racconti a tiratura limitata "Perduti Sensi". "Il club dei cantanti morti" nel 2019 diventa il primo volume di una trilogia crime-sovrannaturale per Fanucci. Nel 2020 viene ripubblicato un primo volume di "Ford Ravenstock" per Doulble Shot. Su Wattpad è disponibile gratuitamente il suo romanzo "La signora Holmes". "L’ombra del commissario Sensi" è stato selezionato dal Sole 24 Ore nella collezione dei migliori gialli italiani. Scrive per le testate Esquire, Harper’s Bazaar e Wired. È tra le fondatrici del collettivo per la parità di genere nel fumetto Moleste (www.moleste.org). Il suo sito è www.susannaraule.com

Una risposta »

  1. utente anonimo ha detto:

    Dimentichi una cosa importante. La gente che legge fantasy non cerca quello che cerchi tu, in media. Cerca descrizioni lunghissime e collane infinite di libri perche` piu` della trama, al nerd del fantasy interessa la descrizione di un mondo.Io detesto con passione il fantasy (per tutt'altri motivi, legati al fatto che sono troppo uno science geek per riuscire ad appassionarmi a cose come troll e magie), ma capisco il mindset (in quanto geek). Ovvero, ad esempio una volta ho letto il famoso ciclo del pianeta Tschai di Jack Vance. E` un ciclo di romanzi di fantascienza come setting, ma potrebbe tranquillamente definirsi fantasy come risultato.Ora, in Tschai la trama e` del tutto insignificante (tizio cade su pianeta: tizio vuole fuggire da pianeta), la scrittura e` sciatta, eppure ho divorato i quattro libri del ciclo in un attimo e penso lo rifarei se non avessi niente di meglio da fare. Perche` in Tschai il vero fulcro della storia sono le dozzine di razze aliene e di culture aliene che si intrecciano e la lunga, dettagliata descrizione di esse. La fuga del protagonista e` un mero pretesto per far si` che egli viaggi lungo il pianeta e incontri tutto l'incontrabile, e che l'autore possa descrivere in lungo e il largo le usanze, le stranezze, la storia, la filosofia e la cultura delle varie specie che lo popolano. E ti assicuro che quelle sono le parti che il lettore si gode di piu`, anzi, direi addirittura che il lettore sopporta trama e colpi di scena solo perche` sa che avra` davanti a se ulteriori capitoli dell'enciclopedia di Tschai, grazie ad essi.E tutti sanno che Tolkien e` il padre di questo genere di cose, al punto da scrivere il Silmarillion e buttare giu` le grammatiche delle lingue che ha inventato.Questo e` il motivo per cui i geek (me incluso) leggono certi romanzi. E` il motivo per cui io ad esempio trovo noiosissimi i romanzi di Asimov: li` e` tutta trama, ci sono solo esseri umani e robot che agiscono quasi come esseri umani, e allora tanto vale che mi legga un romanzo "vero", invece che di genere (perdona l'oversimplification), che attivi decentemente quelle parti del mio cervello.

  2. sraule ha detto:

    mmm… convincente. peraltro il silmarillon è l'unico libro di tolkien che io abbia trovato accettabile.ma rimango dell'idea che i fantasy-geek si appassionino anche alle trame, anche se più come idea collezionistica che altro. 

  3. utente anonimo ha detto:

    mah secondo me in realta' il lettore medio di libri fantasy e' cosi legato al signore degli anelli, che vuole leggere altri libri uguali..dovrebbero cambiare nome, perche che fantasia c'e' nel scrivere libri uguali a un altro, dove i personaggi scimmiottano quelli del isda…(basta leggere la spada di shannara, terribile!)invece devo ammettere che mi e' piaciuto 'gli inganni di locke lamora'' di scott lynch, te lo consiglio.

  4. sraule ha detto:

    mmm… sospetto.ma forse… no, sicuramente è come dico io. 🙂

  5. utente anonimo ha detto:

    Hardcore fans always want more of the same. Which usually translates into "Disguised more of the same". But more of the same is, nonetheless.

  6. sraule ha detto:

    be', ora sembra che elric non abbia raccattato 2 lettori in tutto il globo. non è proprio così, i was told. ed è, be', un pochino diverso dal resto della prolissa merda fantasy.quanto meno, non è prolisso. 🙂

  7. utente anonimo ha detto:

    [post contenente insulti ai giovani d'oggi, da leggersi con la rauca voce di un sessantenne che beve troppi bicchierini di bianco alle 9 del mattino]L'ORARIO FERROVIARIO DOVREBBERO FARVI LEGGERE, ALTRO CHE "SWORD AND SORCERER", DIOBONINO.[/fine post]

  8. sraule ha detto:

    quanta ragione.dev'essere la saggezza del bianco al mattino.

  9. eliaspallanzani ha detto:

    Moorcock è caotico e confusionario, a volte un po' ridicolo per il suo linguaggio. Ha influenzato molto il fantasy (come "antitolkien"), che per un lungo periodo è diventato pieno di antieroi (uno dei migliori è Thomas Covenant, l'incredulo). La lunghezza dei libri fantasy è più una scelta commerciale che di stile (pare che tutta la narrativa di genere tanda ad allungarsi).

  10. sraule ha detto:

    oddio, credo che per il momento mi risparmierò thomas covenant, anche perché non si può dire che il fantasy sia il mio genere preferito – al contrario. ho letto (e sto finendo di leggere) elric perché lo percepivo come un fastidioso buco nella mia cultura generale.sì, sono nerd.in quanto alla caoticità, alla confusione e alla scherzabilità di moorcock, per me non sono assolutamente un problema. amo la letteratura imperfetta, l'ho sempre fatto e – probabilmente – sempre lo farò.

  11. utente anonimo ha detto:

    Sono d'accordo. Sintesi prima di tutto. E magari anche un po' di attenzione al weird, per ridiscutere con ironia le fondamenta di un genere che fatica a rinnovarsi.

  12. sraule ha detto:

    ecco, adesso introducendo anche il termine "weird" mi hai mandata nel panico. che cos'è? 

  13. utente anonimo ha detto:

    wikipedia recita: "L'espressione new weird viene usata per riferirsi a un sottogenere della letteratura fantastica sviluppatosi a partire dagli anni novanta, soprattutto nel Regno Unito. Il genere si caratterizza per la deliberata contaminazione di fantascienzahorror e fantasy, nella tradizione di H. P. Lovecraft e della letteratura pulp degli anni quaranta, ma manca di una definizione precisa."Hellboy è decisamente weird. In italia qualcosa c'è (Marolla, Evangelisti, Barone…). Questi signori se ne occupano da un po':http://weirdletter.blogspot.com/

  14. sraule ha detto:

    grazie dei chiarimenti… odio brancolare nell'ignoranza!

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